Organizzazioni Positive

Il mondo contemporaneo pone le organizzazioni (aziende, cooperative, associazioni di categoria, enti pubblici, scuole, ospedali, etc…) di fronte a sfide sempre più complesse e articolate. Moltissime esperienze di successo e numerosi studi scientifici hanno messo in luce che per affrontare crisi e cambiamenti è spesso necessario assumere una prospettiva ontologica profondamente diversa, che guarda alle organizzazioni non più come sistemi chiusi e governati dalle logiche tradizionali, ma come “corpi” in evoluzione capaci di accogliere le esigenze, coniugandole con i bisogni dell’individuo e della società. Il nuovo paradigma delle Organizzazioni Positive, che si ispira alla Scienza della Felicità, si è dimostrato efficace nel dare futuro alle aziende generando impatti positivi in un’ottica più ampia. Esiste una letteratura solida, supportata da numeri, evidenze e studi sul campo, che dimostra che questo tipo di organizzazioni ottiene risultati superiori alle aspettative in ogni ambito:

  • AZIENDE: AUMENTO PRODUTTIVITA’ E RETENTION
  • SCUOLE: AUMENTO DELLA CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO E DIMINUZIONE DEGLI INSUCCESSI
  • SANITA’ E SOCIALE: AUMENTO RESILIENZA E MOTIVAZIONE DEGLI OPERATORI

Le ORG+ sono un modello culturale, capace di rendere migliori e più antifragili nel tempo i luoghi di lavoro generando valore e beneficio sia per l’individuo che per il sistema.

Cosa ci distingue?

Abbiamo uno sguardo ampio che guarda al futuro. Ampio perché tocchiamo i più diversi temi che riguardano le dinamiche organizzative, il rapporto tra individui e lavoro e le varie competenze in grado di indurre maggior benessere e, di conseguenza, efficienza e produttività. Siamo orientati al futuro perché, come Istituto di Ricerca e Formazione, lavoriamo in stretto contatto con tutte quelle realtà che portano avanti i più aggiornati, innovativi e visionari studi nel campo delle Scienze delle Organizzazioni Positive.

Il nostro approccio

Ci piace il confronto diretto, fare formazione attraverso l’azione, la sperimentazione, lo scambio e la conduzione partecipata delle sessioni formative. In questo periodo, in cui non è sempre possibile lavorare in presenza, sappiamo adattare il nostro metodo di lavoro alle sessioni di gruppo in videoconferenza in cui proponiamo sempre un’alternanza di docenti che consente una varietà di voci e di approcci e che permette di alternare momenti di “aula” a momenti di “palestra”, anche virtuale.


Il nostro team

Siamo un team multidisciplinare con elevata professionalità nel campo dello sviluppo personale e organizzativo. Ci siamo formati e certificati, tra i primi a livello nazionale, come esperti in Scienza delle Organizzazione Positive e la nostra passione ci spinge ad essere costantemente aggiornati e attenti ai nuovi scenari scientifico-metodologici.


I nostri progetti di organizzazioni positive

Nuove competenze per affrontare le difficoltà del mondo contemporaneo

Guerre, violenza, crisi climatica e ambientale, nuove malattie, instabilità economica. Non è un mondo facile quello con cui adulti e ragazzi si confrontano quotidianamente. Il mondo odierno è ben descritto da un acronimo, coniato dallo storico Jamais Cascio, storico, ricercatore, professore presso l’University of California, che sintetizza le caratteristiche intrinseche del contesto socioeconomico contemporaneo e i loro effetti su di noi. Viviamo in un mondo BANI: Brittle, Anxious, Non-linear e Incomprehensible. Ci confrontiamo, cioè, con fragilità, ansia, situazioni non lineari e spesso incomprensibili. Negli ultimi anni sono stati diversi gli eventi che hanno rivelato la fragilità di sistemi ed equilibri entro cui viviamo o a cui facciamo riferimento; gli individui stessi sono e si sentono sempre sul confine affacciato sul vuoto, sul bordo del precipizio, vicinissimi al punto di rottura. Questa situazione di fragilità genera ansia, un’emozione vaga, non scatenata da un pericolo visibile e tangibile ma da un senso di insicurezza generalizzato con cui fatichiamo a fare i conti e che viene incrementato dal fatto che non riusciamo più a leggere i fenomeni attorno a noi in maniera lineare. Abbiamo a disposizione una immensa quantità di dati, informazioni, strumenti e possibilità: eppure il mondo attorno a noi, che sia il nostro micromondo delle relazioni familiari, lavorative, amicali o che sia la società intesa su scala più ampia, ci risulta incomprensibile. È chiaro che in un contesto simile è facile essere maggiormente predisposti ad agire comportamenti disfunzionali. In un interessante libro, gli epidemiologi R. Wilkinson, K. Pickett (La misura dell’anima, Feltrinelli, 2009) hanno evidenziato come i disturbi alimentari, il basso livello dei rendimenti scolastici, la precarietà della salute mentale e fisica, i tassi di detenzione carceraria, gli episodi di violenza siano in aumento e siano strettamente correlati con l’incremento delle disuguaglianze economiche e sociali. Cosa fare, dunque? Che tipo di risposte possono dare gli adulti ai ragazzi che stanno crescendo nel mondo BANI? Una tra le tante risposte ci arriva dal mondo degli studi accademici e teorici in ambito economico. È stato Nassim Taleb, matematico e filosofo libanese, a definire il concetto di antifragilità, ponendo l’accento sull’importanza che, nel mondo BANI, può assumere il confronto con il caos e di disordine[1].

Antifragilità, quindi, come possibilità di prevenire la fragilità e di gestirla quando si presenta, come una nuova competenza, un mind-set innovativo, una predisposizione cognitivo-comportamentale che, se allenata, ci consente di integrare il caos, il disordine, l’incertezza trasformandoli in un’opportunità evolutiva. Da tempo l’OMS ha promosso un modello di promozione del benessere basato sullo sviluppo delle life skills, intese, letteralmente, come competenze di vita. Numerosi sono gli studi e le ricerche(Arnett, 2004; Palmonari, 2011; Cavallo et al.; 2014; Beccaria et al., 2018) che attestano come la promozione della salute psicofisica debba basarsi sull’acquisizione e il rinforzo di competenze socio-emotive e relazionali imprescindibili per il benessere psicologico e sociale. Tali competenze sono strettamente correlate con le capacità di adattamento e di comportamento positivo utili ad affrontare in maniera efficace le diverse crisi (e qui è necessario ricondursi all’etimologia del termine che rimanda al concetto di trasformazione, scelta e svolta) che possono presentarsi sul piano personale, relazionale e sociale.

Oltre alle life skills già oggetto di lavoro e attenzione in ambito pisco-pedagogico e anche andragogico (consapevolezza, gestione emotiva, capacità relazionale, problem solving, decision making, pensiero critico e creativo), diventa utile, se non necessario, promuovere interventi in grado di costruire e stimolare antifragilità sia nei ragazzi che negli adulti. È indubbio, infatti, che oggi è ancora e più che mai valido ciò che J. W. Goethe scriveva ne I dolori del Giovane Werther: “…Che i ragazzi non sappiano ciò che vogliono è opinione concorde di tutti i sapientissimi maestri. Che però anche gli adulti, come i ragazzi, brancolino su questa terra senza sapere da che parte vengono e dove vanno […] ecco, questo nessuno vuole ammetterlo.” La carenza delle competenze relazionali ed emotive necessarie per vivere positivamente le esperienze di vita non riguarda solo gli adolescenti e i giovani, i cui comportamenti devianti tanto sconvolgono l’opinione pubblica. Ma riguarda anche noi adulti, figure di riferimento con il compito di formare, sostenere e consolidare queste competenze sin dalla prima infanzia: siamo noi genitori, insegnanti, educatori, operatori socio-sanitari … ad essere BANI in un mondo che sempre più ci pone di fronte quelli che Taleb definisce I Cigni Neri, eventi traumatici e sfide che irrompono nella nostra vita in maniera inaspettata e improbabile (N. Taleb, Il cigno nero: come l’improbabile governa le nostre vite, Il Saggiatore, 2023)

Come fare allora? Ovviamente non è facile adottare un atteggiamento antifragile. Il primo passo è sicuramente accogliere la vulnerabilità e imparare a stare “nel qui ed ora” dei momenti bui, conoscere e riconoscere le sconfitte, le cadute, per toccare il fondo senza tuttavia mai perdere la fiducia nell’acqua di sorgente che giace in fondo al pozzo e che diventa la risorsa per risalire. Solo dopo aver tratto insegnamento dalle avversità, le nostre ferite potranno guarire, rivestendosi di un materiale nuovo e più forte in grado di renderci proattivi nella trasformazione delle stesse ferite in feritoie. Diventare antifragili significa allora accogliere le sfide e le difficoltà della vita come opportunità per generare nuovi spazi di apertura evolutivi, significa “sfruttare” gli urti trasformandoli in soluzioni e risposte positive. È, in fondo, ciò che le nostre cellule e il nostro codice genetico fanno da milioni di anni: l’essere umano e le meraviglie della natura non sono forse il frutto di una trasformazione positiva dei traumi che hanno generato mutazioni in grado da renderci sempre più adatti alla vita? Appare evidente che, affinché ciò sia possibile ci vuole anche un cambiamento culturale: non più la cultura della performance che viene giudicata e che viene considerata chiave del successo (e quindi di una felicità che è, tuttavia, precaria perché sempre un po’ più in là, oltre l’orizzonte cognitivo) ma la cultura del benessere come prerequisito fondamentale per generare buone pratiche e comportamenti efficaci per i compiti di vita che l’individuo è chiamato a svolgere (Achor, 2018). Gi interventi formativi e educativi in grado di incidere sul benessere degli individui, innestando l’approccio antifragile nei contesti sociali e organizzativi in cui sono immersi, diventa allora una possibilità concreta ed efficace per fare prevenzione, per  dare argine ai fenomeni di sofferenza, devianza, violenza, costruendo così una società realmente più sana.


[1] “Certe cose traggono vantaggio dagli scossoni; prosperano e crescono quando sono esposte alla volatilità, al caso, al disordine e ai fattori di stress, e amano l’avventura, il rischio e l’incertezza. Eppure, nonostante l’onnipresenza del fenomeno, non esiste una parola che lo descrive. Chiamiamolo allora «antifragile». L’antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. (N. Taleb, Antifragile, prosperare nel disordine, Il Saggiatore, 2013)


Org+ con Crisalide

Percorso di accompagnamento ORG+ che prevede sessioni e workshop volti ad affiancare il CDA nel portare all’interno dei gruppi di lavoro azioni di cambiamento e di miglioramento del benessere organizzativo. Il lavoro mira a promuovere l’antifragilità del sistema, a migliorare la gestione dei tempi e delle energie, a instaurare nuove prassi e procedure in grado di stimolare la “chimica positiva” degli individui e delle équipe, a rinforzare l’ottica eco-sistemica della cooperativa.

2024

Cooperativa Crisalide


Beica ben! Le valli occitane come non le avete mai viste, anzi vissute!

Fornitori della seconda edizione del progetto, promosso dal Comune di Caraglio (capofila), Comune di Celle di Macra, Associazione Espaci Occitan, Associazione La Cevitou, Cooperativa Floema, Unione Montana Valle Stura, Unione Montana Valle Grana, Comune di Monterosso Grana, Unione Montana Valle Maira e Comune di Dronero. Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale, naturalistico, paesaggistico e l’offerta di servizi outdoor delle Valli Stura, Grana e Maira. L’azione ha previsto la diffusione di percorsi di Welfare culturale attraverso proposte per le aziende che hanno visto il territorio delle valli diventare scenario e opportunità per lavorare sui temi legati al benessere organizzativo.

2023

Comune di Caraglio (Capofila)


ANAPACA: un percorso di engagement e motivazione del lavoro volontario

Percorso di accompagnamento con l’Associazione di volontariato ANAPACA, fondata nel 1980 con il fine di fornire assistenza amicale e gratuita ai malati oncologici, con un ruolo di sostegno anche ai care-giver.

Gli obiettivi del percorso sono orientati a fornire strumenti concreti e idee per:

  • alimentare la coerenza dei valori dell’associazione sia verso l’interno sia verso l’esterno
  • stimolare la motivazione di chi presta volontariato presso l’associazione
  • strutturare meglio ruoli, funzioni, responsabilità e capacità di delega
  • costruire una visione del futuro dell’associazione
  • rinforzare competenze utili a progettare interventi di comunicazione efficaci per promuovere un maggiore coinvolgimento e favorire la partecipazione alle attività dell’associazione
  • acquisire strumenti metodologici per trasferire competenze a cascata sulle figure

Utravel. Analisi di clima e formazione Org+

Elaborazione assessment, ispirato al modello delle Organizzazioni Positive, con l’obiettivo di ottenere una fotografia del clima aziendale e raccogliere il vissuto condiviso dei lavoratori riguardo alcune dimensioni organizzative. Dopo l’analisi di clima, l’azione prevedere un percorso di formazione condotto con metodi partecipati sulle competenze Org+.

2023-24

Utravel s.r.l.


Percorso di capacity building in ottica Org+

Formazione residenziale dedicata allo staff del CSV nell’ottica di aumentare la coesione e la capacità ideativa e propositiva dello staff, sulla base di una rilevazione preliminare dei bisogni. L’azione consiste in due fasi: rilevazione dei bisogni attraverso compilazione di un form online e giornata formativa condotta con metodi partecipati basata sul modello delle Organizzazioni Positive.

Centro Servizi Volontariato Cuneo

2023


La peer education come opportunità di promuovere la felicità e l’antifragilità

Con il dipartimento SERD dell’ULSS 6 di Padova, abbiamo condotto un percorso di accompagnamento metodologico volto a dare opportunità di crescita, sviluppo e apprendimento alle figure educative che si confrontano con il mondo scuola: l’idea è stimolare riflessioni sui cambiamenti della società e sul loro impatto sulle nuove generazioni, esplorando i bisogni emergenti dei giovani e delle loro figure di riferimento e le relative risposte al passo coi tempi.


Cooperativa ARCO: la peer-education in ottica ORG+

Nell’ambito del progetto B.R.O., abbiamo coinvolto gli operatori della Cooperativa ARCO in una giornata di formazione esperienziale in Valle Maira.

Attraverso metodi partecipati e lavori di gruppo anche all’aperto abbiamo lavorato per diffondere l’approccio Org+ e l’antifragilità nei contesti educativi e nelle comunità della Cooperativa attraverso la peer-education.


Almater: il Change Management in Sterilgarda

Almater ha promosso in Sterilgarda un articolato progetto di supporto e accompagnamento sul tema del change management. Eclectica ha messo a disposizione le sue competenze e le sue risorse con l’obiettivo di lavorare sue alcune aree fondamentali per lo sviluppo del mind-set del cambiamento:

  • L’analisi di clima e l’individuazione dei bisogni
  • La gestione dei bias e delle resistenze al cambiamento
  • La gestione delle emozioni
  • Le strategie per uscire dalle zone di comfort
  • La comunicazione efficace e proattiva interna ed esterna
  • La strutturazione di piani d’azioni di changement

2023


Skillab: La Corporate Environment Analysis in Eviso

Elaborazione assessment, ispirato al modello delle Organizzazioni Positive, per azienda del Cuneese, con l’obiettivo di ottenere una fotografia del clima aziendale e raccogliere il vissuto condiviso dei lavoratori riguardo alcune dimensioni organizzative rilevanti. E’ stato inoltre condotto un workshop insieme ai dipendenti con metodi partecipati per raccogliere i bisogni e individuare le eventuali aree di miglioramento su cui intervenire.

Skillab

2023


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